I LIBRI
Sono autore del dramma epico in versi liberi Ingólf Arnarson (2017) e di quattro sillogi; tre di poesia: Per una strada (2009), Anima di Poesia (2014), Visione (2016) e una di aforismi Pensieri Minimi e Massime (2012). Sono ideatore e curatore del progetto di poesia "Dipthycha" di dittici 'a due voci', del quale sono edite quattro antologie (2013; 2015; 2016; 2022) e il cui ricavato è devoluto a scopo benefico.
Ingólf Arnarson. Dramma epico in versi liberi
Prefazione di Lorenzo Spurio, Postfazione di Lucia Bonanni, con una Nota storica di Marcello Meli, Quarta di copertina di Francesca Luzzio, Le Mezzelane Casa Editrice, Santa Maria Nuova, 2017, pp. 188, ISBN: 9788899964634.
In copertina: Particolare dell'opera «Oltre le apparenze» (2016) di Alberta Marchi.
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Un non so che di magico e di unico, pur nella presenza di topos epici, promana dai versi del dramma, «Ingólf Arnarson» di Emanuele Marcuccio che con abilità metamorfica, sa ricreare nel suo animo una pluralità di sentimenti e ragionamenti quali i personaggi progressivamente vivono ed esprimono; insomma, per dirla con Aristotele, indossa l’habitus e il conseguente agire dei vari personaggi con abilità davvero unica. [...] La forma drammatica rende ancora più interessante e coinvolgente l’epicità degli eventi narrati: guerra, potere, fama, amore, religione, morte sono alcune delle categorie umane che s’intrecciano e si sviluppano in un contesto incantato quale solo la nebbiosa isola d’Islanda poteva offrire. [...] Narrazione e poesia confluiscono e scorrono leggeri nella fluidità lessicale e metrica che Emanuele Marcuccio ha saputo elaborare sia che descriva la verde Islanda, sia che narri di combattimenti ed azioni o di stati d’animo eterogenei, quali solo l’uomo sa vivere e concretizzare nel suo agire. (Dalla Quarta di copertina di Francesca Luzzio)
Anima di Poesia
Prefazione di Luciano Domenighini, Postfazione di Natalia Di Bartolo, Quarta di copertina di Lorenzo Spurio, TraccePerLaMeta Edizioni, Sesto Calende, 2014, pp. 80, ISBN: 9788898643080.
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Il poeta palermitano Emanuele Marcuccio con Anima di Poesia giunge alla sua seconda silloge poetica, dopo la felice esperienza di aforista e di curatore di una ricca antologia, Dipthycha, il cui ricavato è stato destinato a una lodevole causa umanitaria in difesa della ricerca di una malattia grave, insidiosa e poco conosciuta quale è la sclerosi multipla.
Una raccolta di liriche variegate che spaziano dall'incondizionato fascino verso il mondo classico ad un nuovo e interessante formalismo dove è l’oculatezza sintattica a governare. [...] Con un registro per lo più asciutto, ma sempre appropriato e propedeutico alla resa in versi della coscienza del poeta, Marcuccio con quest’opera ci affida le chiavi dello scrigno inarrivabile dell’ “anima della poesia”. Un’utopia che si realizza, grazie alla Parola. (dalla Quarta di copertina di Lorenzo Spurio)
Per una strada. Poesie di Emanuele Marcuccio
Prefazione dell'Autore, SBC Edizioni, Ravenna, 2009, pp. 100, ISBN: 9788863470314.
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Nella poetica di Emanuele Marcuccio ci sono tre punti fermi: la spontaneità, la musicalità, la scorrevolezza del verso. Il suo ideale poetico si esprime nel cercare di essere semplice ed allo stesso tempo profondo. "Per una strada", la poesia che dà il titolo alla presente raccolta, dapprima l'ha scritta su uno scontrino della spesa, poiché, appunto, si trovava per strada.
Pensieri Minimi e Massime
Prefazione di Luciano Domenighini, Postfazione di Lorenzo Spurio, con una nota di "Introduzione alla poesia", a cura dell'Autore, Photocity Edizioni, Pozzuoli, 2012, pp. 47, ISBN: 9788866822400.
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Emanuele Marcuccio, poeta palermitano con alle spalle la silloge poetica Per una strada (SBC Edizioni, 2009), esordisce come acuto pensatore ed esegeta della realtà. In questa raccolta sono contenute apprezzabili considerazioni sulla vita, la morte, il dolore e il senso della felicità. Non mancano però significativi pezzi che si riferiscono direttamente al campo della letteratura, alla poesia in particolare, che da sempre è stata declamata come la forma più pura e sensibile dell’espressione umana. (dalla Prefazione di Luciano Domenighini)
Visione, in AA.VV., I grilli del Parnaso. Alterne Stratificazioni
Prefazione di Susanna Polimanti, PoetiKanten Edizioni, Sesto Fiorentino, 2016, pp. 55-100, ISBN: 9788899325312.
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«I grilli del Parnaso» contiene quattro sillogi poetiche di quattro autori contemporanei: «Lo zoo di Gioele» del fiorentino Iuri Lombardi, «Visione» del palermitano Emanuele Marcuccio, «Le acque depresse» del jesino Lorenzo Spurio e «L'iperbole della vita» del palermitano Luigi Pio Carmina. Ciascuna di esse si apre con un intervento critico quale prefazione scritto da esponenti del panorama culturale contemporaneo.
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Con Visione ho voluto […] operare una sintesi della mia poesia, attraverso il leitmotiv di una visione, anche interiore, dagli esordi al 2014 e rintracciando via via i rari prodromi del mio attuale modus poetandi, che non considero rivoluzionario rispetto alla mia poesia bensì evolutivo, trascegliendo alcuni rari aspetti precedenti di essa, portandoli alle estreme conseguenze e così a modus poetandi. In fondo, non ho fatto altro che un’opera di “cesello” del linguaggio un po’ ampolloso, pleonastico e circonvoluto degli esordi, quasi come uno scultore per vedere finalmente la sua opera. (Dall'Introduzione a Visione, di Emanuele Marcuccio)
Dipthycha 4. Corrispondenze sonore, emozionali, empatiche... si intessono su quel foglio di vetro impazzito...
A cura di Emanuele Marcuccio, Prefazione di Michela Zanarella, Postfazione di Antonio Spagnuolo, con saggi brevi e quarta di copertina di Lucia Bonanni, TraccePerLaMeta Edizioni, Busto Arsizio, 2022, pp. 310, ISBN: 9791280831064.
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Saggio e consapevole, Marcuccio mai si esime dall’ascoltare le varie proposte poetiche per cui risulta essere questo quarto volume un tomo di eccellenza in cui rinvenire una considerevole mappatura di poeti italiani e stranieri più o meno noti al grande pubblico. E da ultimo, peculiare è l’impronta enciclopedica di questa fatica letteraria, eredità onesta delle prime tre raccolte antologiche, divenute prequel di un iter fantasioso, sfociato, poi, in quelle “corrispondenze sonore, emozionali, empatiche… [che dal 2013] si intessono su quel foglio di vetro impazzito”. (dalla Quarta di copertina di Lucia Bonanni)
Dipthycha 3. Affinità elettive in poesia, su quel foglio di vetro impazzito...
A cura di Emanuele Marcuccio, Prefazione di Michele Miano, con il saggio di Postfazione di Lorenzo Spurio “Risonanze empatiche, lʼesperienza del ‘dittico poetico’ di Emanuele Marcuccio”, PoetiKanten Edizioni, Sesto Fiorentino, 2016, pp. 180, ISBN: 9788899325374.
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I vari autori antologizzati, ognuno con il proprio linguaggio, ognuno con le proprie tematiche sono accomunati da un’unica tensione, quell’affinità elettiva poetica già delineata nella lirica “Telepresenza” di Emanuele Marcuccio in dittico a due voci con “Vita parallela” di Silvia Calzolari e che costituisce il manifesto poetico di tutto il progetto. Un progetto innovativo e che coinvolge i vari autori selezionati e antologizzati nei tre volumi curati da Emanuele Marcuccio, poeta e aforista di grande sensibilità. […] I singoli poeti di questo terzo volume dialogano tra di loro e i temi trattati sono molteplici: dall’amore per la natura che sembra essere uno dei temi predominanti alle riflessioni esistenziali, al “sentimento del tempo” di ungarettiana memoria ad atteggiamenti più lirici e meditativi sul senso della vita. E non mancano liriche ispirate alle opere di d’Annunzio, Montale e Palazzeschi. […] Il tutto amalgamato sapientemente da Marcuccio in un grande e ideale abbraccio fraterno nei confronti dell’umanità intera. (dalla Prefazione di Michele Miano)
Dipthycha 2. Questo foglio di vetro impazzito, sempre, c’ispira...
A cura di Emanuele Marcuccio, Prefazione e note critiche di Luciano Domenighini, Postfazione di Antonio Spagnuolo, Quarta di copertina di Francesco Martillotto, TraccePerLaMeta Edizioni, Sesto Calende, 2015, pp. 184, ISBN: 9788898643257.
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Negli ultimi venti-trenta anni, la critica letteraria ha iniziato ad occuparsi in maniera più frequente dell'oggetto di cui si racconta o si scrive, ossia del tema contenuto nel reticolo delle forme, narrative o poetiche che siano. Per anni, essa (di natura più sincronica), assieme alla tematologia (più diacronica, invece), è stata osteggiata e schiacciata dalla critica marxista, da una parte, e dagli strutturalisti, preoccupati che si trascurasse l'analisi del testo, dall'altra. In quest'antologia critica i temi che accomunano i dittici sono svariati: da quelli sociali e civili ai sentimenti, da quelli in cui si contemplano natura e creato a quelli pertinenti la sfera intimistico-riflessivo-filosofica. Viene indagata in queste corrispondenze, con moduli espressivo-linguistici eterogenei e personali, la memoria culturale e collettiva nel suo complesso, partendo da topoi comuni (intesi con Curtius come "unità tematiche" che hanno attraversato e unificato la letteratura occidentale), andando al di là di "distanze" e "tempo" e creando, come scrive Emanuele Marcuccio, "stupore e meraviglia". (dalla Quarta di copertina di Francesco Martillotto)
Dipthycha. Anche questo foglio di vetro impazzito, c’ispira...
A cura di Emanuele Marcuccio, Prefazione di Cinzia Tianetti, Postfazione di Alessio Patti, Photocity Edizioni, Pozzuoli, 2013, pp. XII, 90, ISBN: 9788866824749.
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L'idea di questi dittici, così come afferma l'ideatore Emanuele Marcuccio, nasce su internet e davanti a un PC. Il realizzato progetto antologico si compone di ventuno dittici, quadri in cui si profilano sullo scenario di un tema comune due poesie che si riscontrano in uno sposalizio che, nella loro pur sempre autonoma originalità, li rende rispondenti. È un'intuizione quella dell'ideatore fortemente moderna ma alla luce di un percorso formativo che da sempre partorisce l'artista nella storia, che non può allontanarlo da quel che è un processo che ha il senso radicato della filiazione. Seguendo la chiosa di Emanuele Marcuccio, nel chiarire il senso di dittico poetico, in quanto, come scrive egli stesso, 'Ogni autore ha scritto la propria poesia' senza alcuna 'collaborazione' poiché 'c'è solo ogni volta il tema comune', e non si tratta pertanto di "duetti o poesie a quattro mani". (dalla Prefazione di Cinzia Tianetti)